Le
donne migranti raramente hanno l'occasione di raccontare la loro
visione della realtà o esprimere la propria fantasia nello spazio
pubblico della città. Gli stereotipi promossi dai media aumentano la
loro invisibilità sociale. Alla luce di queste dinamiche, a cui si
associano problemi di integrazione,
marginalità, povertà è fondamentale dare alle donne l'occasione di
auto-documentare la realtà sociale in cui vivono. Invece di
realizzare questionari e interviste, si intende chiedere una
partecipazione attiva delle donne, che mettono in gioco la propria
creatività.
I
racconti delle proprie esperienze prendono forma attraverso la
fotografia digitale. Alle partecipanti verranno fornite le conoscenze
di base per utilizzare la macchina fotografica, per raccontarsi, per
creare un percorso creativo su temi chiave da loro proposti. I
racconti intendono evidenziare le strategie creative di mediazione
culturale che le migranti svolgono, nelle loro scelte quotidiane,
ponendosi in rapporto sia alla cultura di origine che alla società
in cui vivono oggi, ovvero, la cultura italiana. Interessante sarebbe
sapere ad esempio come si pongono in rapporto al tema della salute
dove medicina e saperi tradizionali si intrecciano alla cultura della
salute italiana, ma il tema del corso sarà scelto dalle donne
partecipanti in base al loro interesse.