venerdì 16 gennaio 2015

Un tuo piccolo file per un grande progetto contro la violenza sulle donne.

A TUTTI I FOTOGRAFI:

Ciao caro/a collega, 
ti chiediamo di partecipare alla realizzazione di un progetto in cui noi crediamo molto

Alla base del progetto sta l'idea di condivisione dei saperi: non più il fotografo che ritrae la realtà esterna a lui ma il fotografo che insegna a ritrarre la realtà che i soggetti stessi vivono.
Infatti, invece che fare un reportage sulle donne vittime della tratta e della violenza,
stiamo facendo  una serie di laboratori di fotografia creativa nei centri di donne vittime di violenza e della tratta in tutto il nord Italia.

Alla fine dei laboratori le foto prodotte andranno a costituire una mostra fotografica dal titolo Patchworks.The face of freedom is female. 
Abbiamo già realizzato 4 laboratori: a Pisa, a Ferrara, a Reggio Emilia e Pinerolo (To). Abbiamo insegnato a fotografare a circa 45 donne, che hanno fotografato la città e ritratto se stesse senza essere mai riconoscibili, il ritratto che ritrae ma non rivela.

Tutte le spese le abbiamo anticipate noi, c'è pero' una buona possibilità che la mostra finale venga finanziata in parte dalla Regione Emilia Romagna e dalla regione Toscana.

Ti chiediamo se puoi aiutarci donandoci un file 10x15 a risoluzione 300 dpi per fare una mostra di beneficenza per aiutarci a finanziare il progetto da inviare a ippolitafranciosi@gmail.com

Grazie!
Ippolita e Letizia

venerdì 9 gennaio 2015

Anteprima delle immagini per la mostra Patchworks. 
Face of Freedom is Female


Le donne migranti raramente hanno l'occasione di raccontare la loro visione della realtà o esprimere la propria fantasia nello spazio pubblico della città. Gli stereotipi promossi dai media aumentano la loro invisibilità sociale. Alla luce di queste dinamiche, a cui si associano problemi di integrazione, marginalità, povertà è fondamentale dare alle donne l'occasione di auto-documentare la realtà sociale in cui vivono. Invece di realizzare questionari e interviste, si intende chiedere una partecipazione attiva delle donne, che mettono in gioco la propria creatività.



I racconti delle proprie esperienze prendono forma attraverso la fotografia digitale. Alle partecipanti vengono fornite le conoscenze di base per utilizzare la macchina fotografica, per raccontarsi, per creare un percorso creativo su temi chiave da loro proposti. 



I racconti intendono evidenziare le strategie creative di mediazione culturale che le migranti svolgono, nelle loro scelte quotidiane, ponendosi in rapporto sia alla cultura di origine che alla società in cui vivono oggi, ovvero, la cultura italiana. 








mercoledì 7 gennaio 2015